Contessa è tanto bella e sagis e conta
Contessa è tanto bella e sagia e conta,
ch’io no lo saveria contare in conto;
contenenz’à piú gaia che cont’à
ed è acontata di ciascun ommo conto.
Lo suo bello contenemento se conta
per li conti e boni che sanno conto;
ché pur de’ conti e de’ valenti è conta
e d’altri che contati non à conto.
La conteza e ’l piacere ch’ella contene
fa meglio contenere lo più contato
e li fa fare piú conta contenenza.
Contento a lei servire sta chi contene:
contar lo vi savria tale ch’à contato,
ca per lei sola contene contenenza.
Madonna, che ‘n voi lo meo core sogiorna!
«Madonna, che ’n voi lo meo core sogiorna!»
«Messere, e con voi lo meo sì dimora».
«Madonna, a me lo meo mai non torna».
«Messere, lo meo non sta meco un’ora».
«Madonna, ch’è così li cori atorna?»
«Messere, è lo piagere che li ’namora»
«Madonna, sì de voi che sète adorna».
«Messere, e de voi, che bontà v’onora».
«Madonna, dunque bene si conface».
«Messere sì, bellezze e bontade insembra».
«Madonna, lo vostro dire è verace?»
«Messere, di voi tuttora mi rimembra».
«Madonna, unque altro che voi non mi piace».
«Messer, morto sia chi mai ne disembra!»