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Ritorno sul lago
Occupan l’alto lago
densi vapori e piove.
Lontan lontano move
per la nebbia profonda
di miste voci un’onda
dolce, tranquilla e grave.
Sol cupe acque deserte
l’intento sguardo vede
Continua procede,
sappressa via via
l’ignota melodia
dolce, tranquilla e grave.
Ed ecco tra i vapori
mostran lor punta bruna,
escono ad una ad una,
qua e là s’ affannan carche
le picciolette barche
della gente che canta.
Vengono e vanno i remi,
vengono e vanno i canti
tra cumuli fragranti
del fien raccolto allora;
si rizza sulla prora
capretta impaziente.
Tornan dai solitari
campi dell’altro lido
gli agricoltori al fido
tetto, a’ vecchi parenti,
bamboli innocenti,
alla notturna pace.
Così vi si conceda,
fornita l’opra e pieni
i vostri dì, sereni
drizzar di messe carche
le picciolette barche
ai lidi del mistero.
Vi attende un tetto fido,
e coi vecchi parenti
coi bamboli innocenti
cui vi porranno appresso
un salutar sommesso;
poi, del Signor la pace.
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