Torna alla pagina: “Le più belle poesie della lingua italiana”
Spenta è d’Amor la face, il dardo è rotto
Spenta è d’Amor la face, il dardo è rotto,
e l’arco e la faretra e ogni sua possa,
poi che ha Morte crudel la pianta scossa,
a la cui ombra cheta io dormia sotto.
Deh perché non poss’io la breve fossa
seco entrar, dove l’ha il destin condotto,
colui che appena cinque giorni e otto
Amor legò pria de la gran percossa?
Vorrei col foco mio quel freddo ghiaccio
intepidire, e rimpastar col pianto
la polve, e ravvivarla a nuova vita:
e vorrei poscia, baldanzosa e ardita,
mostrarlo a lui, che ruppe il caro laccio,
e dirgli: – Amor, mostro crudel, può tanto.
Torna alla pagina: “Le più belle poesie della lingua italiana”